31 dicembre 2006

London Papers No. 6

Match of the day.
Il titolo dovrebbe equivalere quello della domenica sportiva o di un qualche programma mediaset del quale non posso riportare il titolo per ignoranza personale.
Si parla di football. Conduce Gary Lineker con in studio Shearer più un altro che non conosco. Niente sculettatori con occhiali colorati, vallette con culi, tette e capezzoli che si comprendono al di sotto dei reggiseno ortopedici.
Intendiamoci, io non ho nulla contro i culi e le tette, specialmente se belli, ma sono fautore di una distinzione fondamentale. Se voglio vedere un determinato tipo di spettacolo, allora mi guardo un film porno, nel quale la tizia non mi parla di buffone ma si dà al popolo per grazia popolare, godendo professionalmente.
Se si parla di football di quello si deve parlare, senza ammiccamenti dovuti ai capifamiglia frustrati da una vita sessuale dettata dalle pause pubblicitarie.
Dopo la dovuta prefazione richiamiamoci alle cause meteorologiche.
So che in Italia non si giocherà fino al quattordici di gennaio. Questo perché il paese dello stivale è freddo (uno dei più freddi del mondo) e in alcune parti potrebbero avere gravi inconvenienti fisici uscendo dalle discoteche dei mari sudici per entrare in un rettangolo di erba verde con il terreno al di sotto dei ventiduegradicentigradi. Pur con la maglietta della salute.
Qui si è giocato il Ventisei. Il Trenta e si giocherà il Primo di gennaio. C’è poesia di tanto in tanto. Il tempo meteorologico non era dei più auspicabili per il football oggi. C’erano problemi. Il poeta Lineker ha presentato la partita dei Blackburn Rovers (giocata sotto un nubifragio) le cui prime immagini riprendevano un ometto che cercava di drenare il terreno con un tridente con la frase: Four thousand holes in Blackburn, Lancashire.
Io sono stato felice. Almeno per un momento.
Posso aspettare tranquillamente il primo di gennaio e vedere delle persone giocare.Consapevole del fatto che qui il clima aiuta.


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