07 settembre 2006

Qualcuno mi spiega?

Questa mattina ho sentito alla radio la lettura dei giornali. Del resto lo faccio ogni mattina, sono un tipo abitudinario.
Su un giornale locale che utilizza un nome di fantasia per indicare un territorio geografico che loro vorrebbero elevare a idea, un “giornalista” scriveva a proposito della volontà di una comunità musulmana di utilizzare uno spazio esteso, mi pare fosse un ex supermercato, per farci una moschea.
Da quel punto iniziava una sparata, ormai diventata quasi un classico, sulla difesa delle nostre tradizioni (che parola sinistra) rispetto alle culture che invadono i nostri spazi e se ne appropriano. Non ricordo le parole esatte ma il succo era questo, lo conosciamo bene ormai.
Che l’aggiungersi di culture diverse all’interno di una società sia nocivo è un’idea da cavernicoli chiaramente. Fa specie che abbia un riscontro così ampio.
Mi chiedo poi quali siano le tradizioni che questi signori vogliono, con tanta veemenza difendere.
L’Italia delle nuove generazioni ha perso la cultura tradizionale, perlopiù contadina, che la contraddistingueva e l’ha sostituita con il nulla del consumo a tutti i costi.
Cosa vogliono difendere allora questi signori?
I raduni folcloristici con le comparse vestite da crociati? I sabati e le domeniche pomeriggio degli adolescenti in centri commerciali che puzzano di autogrill? I reality show con i titoli in inglese? I debiti fatti per comperarsi la televisione al plasma? Le pizzerie che si sono moltiplicate come le alghe tossiche?
Vorrei saperlo perché, sapete, sono una persona curiosa.


O

4 Comments:

At venerdì, 08 settembre, 2006, Blogger CG31 said...

Dovrei sottoscrivere ogni parola, ma invece confesso: per nessun melting pot al mondo mi priverei di una tradizione come quella del lancio dello stoccafisso a Melazzo. Lo stoccafisso è la nostra radice, perdiana!

Erme

 
At venerdì, 08 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

Io ci ho una tradizione tutta mia, ho dei punti di riferimento ai quali faccio fatica a rinunciare (fisici, neh), credo in certe cose profondamente e voglio continuare... Ho alcune cose da difendere ma:
- le devo difendere da chi?
- non ho voglia di condividerle con tutti, sono mie e di alcuni amici... I giornali e i giornalisti che tu descrivi mi sono lontani come un profeta su un carro di buoi...

AC

 
At venerdì, 08 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

L'unica vera tradizione che voglio ostinatamente difendere è il Toro.
Chissà se a future generazioni multietniche continuerà a interessare il Toro.
Y.

 
At venerdì, 08 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

Perfino Blogger difende la purezza dei suoi post dall'attacco dei commentatori anonimi: com'è che i commenti sembrano 0 e invece son 3?
Io son nomade di testa e di cuore, non sempre riesco a partecipare alle tradizioni popolari, che pure osservo e magari tramando raccontandole a chi non le conosce. Le mie tradizioni sono intime, profonde, son superstizioni da 3 soldi. Un solo pericolo: io che preferisco dimenticare quando il ricordo si fa lontano e doloroso.

conte g.

 

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